Intervista a Gaetano Griso, founder dell'azienda irpina.
News: Un progetto nato tra i banchi universitari, coltivato con passione, e diventato, in breve tempo, una delle eccellenze del settore Automotive. A 20 anni dalla sua nascita quel sogno è diventato una solida realtà, con oltre 50 dipendenti altamente qualificati e più di 100 aziende da tutto il mondo in partnership.
Questa è la storia di Punto Netto, fondata dall’ingegnere Gaetano Griso nel 1997 quando era ancora uno studente di Ingegneria alla «Federico II» di Napoli, e di come in due decenni sia diventata un’azienda leader nel campo dei controlli qualità e dei controlli non distruttivi.
Torniamo a quel 1997 quando prese forma e sostanza l’idea alla base di Punto Netto.
«A quel tempo ero ancora uno studente di ingegneria a Napoli. Per avere una mia piccola autonomia assemblavo computer per i colleghi dell’università. Fu in quel momento che iniziai ad interessarmi ad Internet tanto da decidere di rilevare un service provider in difficoltà economiche ad Acerra.
Contemporaneamente, dopo una lunga carriera nel gruppo Fiat, mio padre aveva assunto il ruolo di consulente presso una ditta di trasporti che sdoganava materiale proveniente dagli Usa proprio per la FMA. Si trattava di punterie idrauliche innovative prodotte dalla Stanadyne Automotive. Per conto di questa azienda con oltre 130 anni di storia, ho iniziato a gestire le attività di travaso e selezione. Ed è proprio dalla fusione di queste due passioni, per le punterie idrauliche e per internet, che nasce Punto Netto».
«Mia madre avrebbe preferito che mi laureassi senza troppe distrazioni. Papà, invece, forte delle relazioni industriali maturate in 31 anni di lavoro, decise di appoggiare questa mia intuizione. In questo modo ho avuto la possibilità di mettere in pratica sul campo quello che studiavo ad Ingegneria, coniugando una volontà ferrea e una passione per quello che era il mondo della fabbrica con gli studi che portavo avanti all’università. E così mi sono laureato, maturando contemporaneamente già un’idea ben precisa di come sarebbe dovuta essere la mia azienda all’interno di un quadro industriale. Fino al 2005 ho vissuto in maniera operativa a stretto contatto con gli stabilimenti. Poi, venendo a mancare mio padre Domenico, mi sono dovuto occupare della parte amministrativa a mia volta. Quell’esperienza maturata sul campo oggi mi permette di capire in anticipo se una strada è percorribile oppure no».
«Non è stato semplice emergere all’interno di un mercato così competitivo. Senza ricorrere ad aiuti bancari o finanziamenti e nonostante la mia giovane età, decidemmo di rischiare in proprio sia da un punto di vista umano che economico. L’enorme impegno profuso da noi due che eravamo i fondatori, mixato al contributo delle persone entrate in Punto Netto nei primi anni ha prodotto una crescita sostanziale dell’azienda. E così, dopo la Stanadyne, il Gruppo Fontana decise di affidarsi a noi per essere rappresentato in tutti gli stabilimenti Fiat del Meridione. Avevo 33 anni e già rappresentavo il gruppo a Pomigliano, Cassino, Melfi, Termoli, in val di Sangro e ovviamente a Pratola Serra. La minuteria ci ha permesso di entrare in molti settori industriali oltre che nell’Automotive e di essere identificati come azienda seria e preparata, con una chiara idea di servizio da fornire e un modo nuovo di concepire la rappresentanza, il controllo e la gestione negli stabilimenti. Negli anni la Punto Netto è cresciuta esponenzialmente, diventando una delle prime aziende a dotarsi della certificazione ISO 9001 in un momento storico in cui questo non era un prerequisito richiesto dal mercato, e potendo contare su 50 professionisti che con orgoglio sono direttamente in forza con noi».
«Punto Netto viene scelta per due motivi. Penso che sia un’azienda specchiata in termini di onestà, professionalità e correttezza. Qualità riconosciute da tutti i nostri clienti che tendono a legarsi a noi per periodi lunghi fino a siglare una partnership. L’altro aspetto che ritengo altrettanto importante è che Punto Netto non si ferma mai. È disposta ad investire continuamente. Fino a due anni fa il settore Automotive era in crisi e i nostri competitor erano piantati al palo. Noi, al contrario, abbiamo progettato e sottoposto a FCA il progetto di Incoming Material che fino ad allora FCA non aveva mai appaltato ad altri, investendo centinaia di migliaia di euro in attrezzature e apparecchiature e offrendo, così, all’interno dello stabilimento un service provider ampiamente qualificato e diversificato, capace di trovare soluzioni economicamente non impattanti. Da sempre innoviamo in software, in apparecchiature, nella scelta dei nostri capo- cantiere, acquisendo costantemente competenze dai nostri clienti e committenti e assumendo e formando direttamente la nostra forza lavoro».
«Senza dubbio sono i nostri dipendenti il valore aggiunto della Punto Netto. Al centro di tutto mettiamo le persone, professionisti con un codice di condotta limpido e cristallino. Grazie alla digitalizzazione dei dati e all’utilizzo di software esclusivi per la loro trasmissione in tempo reale, abbiamo ridotto le distanze. Questo ci ha permesso di aprirci al mercato estero che oggi rappresenta il 60 – 70% dei nostri clienti. Inoltre, da cinque anni abbiamo implementato le nostre competenze nell’ambito dei controlli non distruttivi – ultrasuoni, magnetoscopia, liquidi penetranti, videoendoscopia – tutti servizi che eroghiamo direttamente ed a cui anche nostri competitor si rivolgono. Oggi in Punto Netto c’è un ventaglio di servizi sui controlli qualità di primissimo ordine. 20 anni di attività e di relazioni industriali importanti ci danno, inoltre, la possibilità di fornire ai nostri clienti anche servizi da noi mediati come le prove a tenuta, le impregnazioni, i servizi logistici, le sabbiature, le barilature e i processi galvanici senza gravare sui costi per i nostri clienti».
«Ci sono due aspetti da tenere in considerazione. Il primo ci dice che i player internazionali potranno virare verso servizi attualmente erogati localmente negli stabilimenti. Questo ci deve far ragionare sulla necessità di porre l’azienda su un più alto livello. Per questo puntiamo ad implementare un sistema di gestione ISO 17020 che ci permetta di avere l’accreditamento nazionale come ente di ispezione. Questo amplierà la nostra offerta e ci spingerà sempre più verso i maggiori player internazionali. Ci orienteremo sempre più verso la formazione e attività di controllo dei processi oltre che dei prodotti. Stiamo lavorando per la crescita dei nostri principali clienti e nei prossimi anni ci proporremo come azienda trait d’union tra OEM e Tier 1 per contribuire alla crescita congiunta dei Tier 2. Questo è un business interessante per lo sviluppo industriale di tutto il Paese nella filiera Automotive, Ferroviaria e Aerospaziale. Ciò farà sì che avremo vetture, treni e aerei sempre migliori e da questo punto di vista ci sentiamo ancora di più motivati».