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l’importanza delle prove non distruttive i loro campi di applicazione

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Intervista a Massimo Prencipe

Intervista a Massimo Prencipe, responsabile tecnico di Punto Netto

News: Massimo Prencipe, laureato in ingegneria elettronica alla Federico II, da 30 anni si occupa di Controlli non Distruttivi nell’Industria generale con alcune esperienze diversificate nei settori Automotive, Aerospazio e nel recupero architettonico e restauro. Forte di un know-how tra i più accreditati del panorama regionale, nel 2010 fonda “Ndi Tec”, società specializzata nella certificazione e nella formazione del personale di I e II livello e nelle consulenze tecniche di III livello sia nella diagnostica non distruttiva che nella diagnostica strumentale.

Ingegnere Prencipe, ormai, in tutti i settori della produzione, ogni componente di importanza critica – penso alle travi per l'Edilizia, alle viti di sostegno, alle componenti aeronautiche e automobilistiche – deve essere controllata per la verifica della sua integrità e conformità alle norme vigenti. Ci spiega l’importanza di una Prova non Distruttiva?

«Le Prove non Distruttive sono quelle metodologie che consentono di valutare conformità di un manufatto a determinate specifiche tecniche. Si distinguono tra metodiche superficiali e metodiche volumetriche a seconda che si voglia verificare l’integrità nelle superfici di un manufatto o i difetti interni ad un materiale. Il grande vantaggio delle prove non distruttive è che non alterano il manufatto per ottenere la valutazione della conformità. Lasciano inalterato l’aspetto e la struttura fisica e geometrica e, pertanto, in caso di conformità il manufatto potrà essere impiegato allo scopo. Inoltre, le PnD consentono di poter garantire, in fase di esercizio, che il manufatto risponda alle esigenze progettuali. Il controllo è valutato per singolo elemento e in questo modo si evitano sprechi. Lì dove il manufatto rappresenta un prototipo, la corretta fabbricazione viene validata dall’esito positivo della prova non distruttiva».

Le Prove non Distruttive hanno sempre un più ampio range di applicazione. Come lo spiega?

«Nei settori della General industry, le prove non distruttive più utilizzate oltre ai Visual Testing, sono i Liquidi Penetranti e la Magnetoscopia. Queste tecniche consentono, ad esempio, una perfetta valutazione di un giunto saldato e possono fornire una diagnosi imprescindibile per tutte le attività di carpenteria. Stesso discorso per quanto riguarda i prodotti pressofusi o forgiati. In quel caso, però, si ricorre anche agli Ultrasuoni e alle Radiografie. Nella manutenzione di componenti che sono in esercizio e che hanno bisogno di verifiche periodiche – come avviene per il settore Aerospazio – le Correnti indotte e i Liquidi penetranti rappresentano le prove non distruttive maggiormente impiegate. Infine, nell’edilizia, nel recupero architettonico e nel restauro, il metodo della Termografia ad infrarossi è quello più quotato».

Negli ultimi anni il tema della sostenibilità ambientale si è inserito prepotentemente anche all’interno dell’industria. È una forzatura sostenere che le Prove non Distruttive, riducendo gli sprechi e gli scarti, possano ridurre sempre di più l’impatto della produzione in serie?

«Non è una forzatura. Si tratta di controlli molto specifici e ogni tipologia diagnostica ha un suo utilizzo ben definito e può essere applicata ad uno specifico campo generando un vantaggio alla produzione. Penso ad esempio alla termografia ad infrarossi, una prova che in sé può avere un importante impatto ambientale in positivo dal momento che consente di individuare consumi eccessivi di energia e dispersioni. Il controllo consente di abbattere la dispersione termica nei manufatti e questo può avere ricadute, ad esempio, sui costi, sulle ore lavorative, sugli stessi macchinari e sui prodotti. Insomma si può migliorare la qualità ma anche ottimizzare le risorse e ridurre gli sprechi. Ovviamente, per effettuare Controlli non Distruttivi che possano favorire questo ragionamento, il personale deve essere certificato. Ad esempio, nell’ambito dell’Industria generale l’ente accreditatore è Accredia e la norma di riferimento è la UNI EN ISO 9712 con la quale si certifica il personale che esegue le Prove non Distruttive. Questo restituisce al cliente finale la sicurezza di essersi rivolto ad un operatore competente per quel metodo e per quel tipo di manufatto».

Come è entrato in contatto con la Punto Netto?

«La nostra collaborazione è nata grazie al dottor Marco Monica che mi contattò 4 anni fa. Attivammo subito una serie di consulenze di terzo livello per attività di Ultrasuoni e poi, successivamente, Controlli non Distruttivi con la metodica delle Correnti indotte nel settore dell’Automotive. Avviare, da lì, una proficua partnership è stato fisiologico. L’azienda dell’ingegnere Gaetano Griso ha permesso di allargare il nostro raggio d’azione dal momento che Punto Netto è presente in tutta Italia e ci apre una finestra dalla quale abbiamo una visione più ampia del settore a cui noi ci rivolgiamo».

Dal 2019 lei è il responsabile tecnico nell’ambito della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012

«Esatto, abbiamo firmato un contratto di consulenza. In questo modo, tutte le attività relative alle Prove non Distruttive saranno supervisionate da me in modo da guidare il percorso di crescita di Punto Netto nel rispetto della normativa di riferimento. In 30 anni di attività ho avuto modo di conoscere da vicino tante realtà, ma vedere in Campania e, più in generale, nel Sud Italia una iniziativa imprenditoriale lungimirante e attenta come quella di Punto Netto, che cresce e prende spazio e riesce a vedere oltre la mera esecuzione di un controllo, è particolarmente stimolante. L’ingegnere Griso crede fortemente nella formazione dei propri dipendenti. Investire in competenze pertanto è imprescindibile».

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L'azienda

La Punto Netto di Griso Gaetano s.r.l. è una società nata già all'inizio del 1997 nel settore dei servizi alle imprese metalmeccaniche. Le esperienze maturate in un ventennio di lavoro ci hanno portato ad evolverci nell'attività di assistenza tecnica e controlli qualità, compresi i controlli non distruttivi, presso le maggiori aziende del settore automotive.


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